L’epifania a Napoli tra Sant’Antonio, le bancarelle e un maiale…

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L’epifania a Napoli tra Sant’Antonio, le bancarelle e un maiale…

La Befana vien di notte…recita la famosa poesia ed è fino a notte fonda che si tiene il più grande dei mercati dedicata alla strega buona che porta i dolciumi ai bambini. Parliamo dei mercatini e bancarelle di Piazza Mercato.  La piazza dal punto di vista storico è famosa per molti eventi, dalla decapitazione di Corradino di Svevia alla rivolta di Masaniello e non per ultima per la presenza di una delle fabbriche gotiche più belle della città: La chiesa del Carmine!

Ma torniamo alla cara vecchietta e alla notte del sei gennaio che si presuppone, dato il periodo, essere molto fredda. E così tra le varie bancarelle pieni di cioccolate e caramelle dedicate ai bambini spuntano altre bancarelle ancora dedicate questa volta agli adulti che hanno bisogno di scaldarsi e magari mangiare qualcosa dato il tardo orario. E'  lo street food partenopeo con cibi adatti per l'inverno:   pizza  fritta, fritture di pesce, brodo di polpo ( o' bbrod e purp) , castagne e “o per o muss"  (muso di vitello e piede di maiale) . Ci soffermiamo su quest'ultimo per notare simpatiche coincidenze.

Abbiamo detto che nella piazza sorge la chiesa de Carmine con l'annesso campanile. In passato il giorno dedicato alla Madonna del Carmine il campanile veniva dato simbolicamente a fuoco.

Il fuoco infatti è l'elemento comune che collega la festa dell'epifania con il carnevale e che vede come protagonista proprio il maiale e , permettetemi, Sant'Antonio protettore degli infermi e …dal fuoco!

Alla simpatica vecchietta infatti il 6 gennaio le si avvicenda il Santo e le sua festa che dura fino al 17 gennaio.  Questa consisteva nel portare in processione il busto d'argento del del santo dalla abbazia situata in via Foria per tutti i quartieri della città per poi ritornare in custodia il giorno 17.

Bhè il 17 gennaio si dà convenzionalmente inizio al carnevale con l'accensione di altri fuochi , dei grandi falò chiamati appunto fuochi di S.Antonio e  iconograficamente uno degli attributi del Santo è proprio il maiale! Vediamo il perchè:  Innanzitutto la vittoria del Santo sul demonio che gli compare sotto forma di maiale. Difatti il patronato del santo sul fuoco è strettamente connesso con il maiale e le sue virtù terapeutiche capaci di guarire l'herpes zoster malattia della pelle conosciuta come fuoco di S .Antonio! Ma come? Bhè sembra che in una città che in passato doveva sembrare una gigantesca cittadina monastica per la presenza di tantissimi ordini, i monaci sapevano estrarre dal maiale il prezioso unguento capace di alleviare o  guarire la malattia cutanea.

Insomma che l'epifania tutte le feste porti via non è proprio vero , anzi…ci aspettano giorni molto caldi!

Dott. Fabio Comella

Guida turistica per la Campania