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A’ zuppa e cozzeche e il giovedì Santo a Napoli

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A’ zuppa e cozzeche e il giovedì Santo a Napoli

Eh si! Se vogliamo essere tradizionalisti allora dobbiamo scriverlo bene"co-zze-che!

A Napoli il giovedì che precede la Pasqua non c'è napoletano che non si rispetti che mangi la zuppa di cozza. Le strade si inebriano del profumo di questa ricetta che fuoriesce dai balconi dei vicoli e dai diversi ristoranti che aspettano comitive di amici che colgono l'occasione per riunirsi e scambiarsi gli auguri.

MA da dove viene la ricetta? Bhè il merito fu di Ferdinando IV° di Borbone che oltre a essere un buongustaio era anche un ottimo pescatore!

Il re, tornando da una battuta di pesca un giovedì Santo , aveva in mente di far  preparare una ricercata ed elaborata  sfruttando le nuove importazioni di pomodori dalle colonie del Perù all'epoca possedimenti del regno delle due Sicilie. A scombussolare i programmi del re però fu il  celebre frate domenicano Gregorio Maria Rocco( quello delle edicole votive) il quale suggerì al cattolico sovrano che forse in una settimana santa come quella sarebbe stato più appropriato un pasto più umile e semplice.  LA golosità di Ferdinando però era risaputa e pur di non rinunciare alle cozze prima del rituale struscio in via Toledo, diede ordine ordine di prepararla in maniera più sobria intingendo quindi le cozze in una salsa piccante di pomodoro. Ecco, “A zuppa e cozzeche" alla quale spesso viene accompagnata la classica “mpepata"! 

Se siete amanti delle tradizioni , vi trovate a Napoli o pensate di venirci allora eccovi fornito un motivo in più per visitarla e gustarla! 

Dott. Fabio Comella

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